Il gioco del cambiare punto di vista è il motore delle relazioni umane che abbiano come fine quello di generare armonia e raggiungere obiettivi concreti con l'altra persona, per l'altra persona e per noi stessi.
Non stiamo ancora parlando di mediazione, stiamo parlando di ascolto e comprensione.
Cambiare punto di vista: diffida delle apparenze
Quella che hai appena visto è una famosa vignetta che parla del cambiare punto di vista: il 6 e il 9, se capovolti, sono interscambiabili.
Questa vignetta non fa solo notare il fatto che l'uno fatichi a vedere il punto di vista dell'altro. Fa notare che la stessa cosa, vista da angoli differenti, ha effettivamente e concretamente più modi per essere interpretata.
Quindi diciamoci pure che l'interpretazione, in quanto tale, non è mai oggettiva.
Diciamo anche che ogni cosa apparentemente oggettiva potrebbe essere vista da più angoli.
La vignetta ci invita a diffidare delle apparenze e a spostarci.
Le due persone nell'immagine sono immobili, se solo una delle due si spostasse potrebbe rendersi conto e, forse successivamente, accompagnare l'altra dal suo lato.
Alla fine di questo balletto probabilmente si farebbero una bella risata :)
L'empatia c'entra fino a un certo punto con il cambiare punto di vista
La parola empatia ormai è diventata peggio della parola "petaloso" di qualche tempo fa... Te la ricordi? A me il correttore ancora me la segna sbagliata. Questa parola è spesso associata alla capacità di cambiare punto di vista e di mettersi nei panni altrui.
In realtà non credo sia proprio così, per quanto un certo gradi di empatia potrebbe agevolare il lavoro.
Empatia significa più o meno la capacità di "soffrire insieme", più in generale "emozionarsi insieme".
Riuscire a fare nostre le emozioni degli altri provandole a nostra volta.
Ma cambiare punto di vista è un'azione che può essere anche molto razionale e affrontata con un modo semplice... Almeno è quello che faccio io.
La affronto con una tecnica di problem solving chiamata "dei 5 perché".
Questa tecnica ci dice che se, su un dato problema, ci chiediamo il perché almeno 5 volte, dovremmo raggiungerne la radice.
Facciamo un esempio:
Assunto: Mario mi dice che sto sbagliando qualcosa ma è evidente che non è così.
- Domanda: perché Mario vede questa cosa sbagliata?
- Risposota: perché gli sto antipatico.
- D: perché gli sto antipatico?
- R: perché ci conosciamo poco.
- D: perché ci conosciamo poco?
- R: perché non ci parliamo mai se non brevemente di cose operative.
- D: perché parliamo solo di cose operative?
- R: i nostri ruoli ci portano a parlare solo quando si presentano problemi.
Esempio sciocco e la soluzione arriva già al quarto perché... Talvolta i rapporti complicano le cose, specie sul lavoro.
Ruoli e mansioni ci portano ad avere comportamenti standardizzati e vediamo dell'altra persona solo gli aspetti legati a quelle date esperienze.
Ma se capiamo che il problema di base è che "non esiste un rapporto" che possa portare all'ascolto.
Allora la soluzione non è urlare più forte, la soluzione è creare un rapporto... E cambiamola sta macchinetta del caffè :)
La stessa cosa vale a casa è... Cambia poco.
Ascoltare per cambiare punto di vista
L'ascolto richiede pazienza e la pazienza potrebbe portare alla noia. Ascoltando però si assimilano informazioni e se le valutiamo bene possiamo dedurre l'angolo dal quale l'altra persona sta osservando un dato fatto, così facendo iniziamo a intravedere quello che è il suo punto di vista.
Comprendere come si sviluppa un punto di vista ci aiuta a spostarci da quella parte, ci aiuta a vedere le cose come le vede l'altra persona, ci aiuta farci un'idea più ampia.
Fare un viaggio nel punto di vista altrui è un vantaggio per noi stessi
Il vantaggio del cambiare punto di vista, anche solo temporaneamente, è vedere la questione in modo più ampio. Ne assaporiamo aspetti diversi. Ne vediamo colori nuovi. Ne ascoltiamo motivi con echi particolari.
Un fiammifero non è mai solo un fiammifero.
Il fiammifero è il suo legno.
Il fiammifero è il suo odore.
Il fiammifero è il colore della sua capocchia.
Il fiammifero è quadrato da un lato ma rotondo dall'altro.
E poi... È un fiammifero o un cerino?
Sono dinamiche di comunicazione, come quella dei sette secondi circa per farsi un'opinione che ci segnerà per un bel po' di tempo. Dobbiamo farci attenzione per non cadere preda della nostra stessa mente.
Cambiare punto di vista non vuol dire andare d'accordo
Già, proprio così, il malinteso più grande. Cambiando punto di vista non stiamo cercando un modo per andare d'accordo. Non stiamo nemmeno cercando un punto d'incontro. Stiamo solo facendo in modo di capirci e di capire che ognuno ha la sua parte di ragione (cosa che è vera la maggior parte delle volte).
Fatto questo possiamo pure continuare a vederla in modo diverso, ma probabilmente lo faremo con una buona dose di pace e accettazione.
Il punto non è mai essere perfetti l'uno per l'altra.
Il punto è però sempre accettare che l'altra persona abbia i suoi buoni motivi per essere quello che è.
Cambiando punto di vista però ci mettiamo ogni volta in discussione e, facendolo, potremmo anche scoprire che quelli che hanno da migliorare siamo proprio noi!